Verband Schweizer Filmklubs und nicht-gewinnorientierter Kinos
Association suisse des ciné-clubs et des cinémas à but non lucratif
Associazione svizzera dei circoli del cinema e dei cinema senza scopo di lucro
Swiss Association of Film Societies and Non Profit Cinemas

Un po’ di cinema svizzero

in collaborazione con il Festival del film di Locarno

BELLINZONA - LOCARNO - LUGANO - MENDRISIO


8 - 30 aprile 2013

Download LOCANDINA pdf | PROGRAMMA


Anche quest’anno le Giornate di Soletta hanno dimostrato la vitalità del cinema svizzero. Quando questo programma vi giungerà, è probabile che già si conosceranno i vincitori dei Quartz, i Premi del cinema svizzero che per la prima volta saranno assegnati nella Svizzera romanda, il 23 marzo a Ginevra. Evidentemente, e come sempre, ben pochi film svizzeri, premiati o meno, potranno essere visti nelle sale ticinesi. Proprio per questo la nostra iniziativa, supportata per l’occasione anche dal Festival di Locarno, mantiene tutte le sue ragioni di essere. La scelta è stata fatta dopo un’accurata visione della maggior parte dei film presentati in gennaio alle Giornate di Soletta. Nel campo della fiction la selezione è stata più facile, dal momento che la qualità non è mai paragonabile a quella raggiunta dal documentario: scartati L’enfant d’en haut (Sister) di Ursula Meier e Il comandante e la cicogna di Silvio Soldini, perché già conosciuti al sud delle Alpi, è però con grande piacere che possiamo presentare in prima ticinese Rosie di Marcel Gisler, che segna il gradito ritorno sul grande schermo di questo autore che si era fatto apprezzare molti anni fa proprio al Festival di Locarno e che con questo suo film ha collezionato ben 6 nomination per i Quartz. E per chi non l’avesse ancora visto, il Cineclub del Mendrisiotto ripropone, alla presenza del regista, Tutti giù di Niccolò Castelli (nomination a Pietro Zürcher per la fotografia).
Gli altri film sono tutti documentari, su temi diversissimi. Ma quest’anno è la musica, in tutte le sue varianti, ad occupare un ruolo rilevante. Si va dal godibilissimo e toccante omaggio a un attore americano fuori dagli schemi che si rivela anche un sensibile cantante folk (Harry Dean Stanton: Partly Fiction di Sophie Huber), all’insolito e intimo ritratto della grande Martha Argerich firmato da una delle sue figlie (Argerich di Stéphanie Argerich), all’ultimo film di quella che è la veterana delle cineaste svizzere e che si occupa del coro del Collège St. Michel di Friburgo (Vibrato di Jacqueline Veuve, quest’anno insignita del Quartz alla carriera). Due film affrontano invece spinosi temi sociali: Thorberg di Dieter Fahrer entra fra le mura dell’omonimo carcere di massima sicurezza del Canton Berna, dove espiano la loro pena uomini di ogni provenienza condannati per gravi delitti; Le monde est comme-ça di Fernand Melgar chiude il discorso iniziato con La forteresse e Vol Spécial sul destino dei richiedenti l’asilo nel nostro paese. Ad altri marginali di grande umanità sono poi dedicati Hiver nomade di Manuel von Stürler (due pastori, un uomo e una ragazza, che continuano la tradizione della transumanza in un mondo devastato dalla modernità) e Der Imker di Mano Khalil (un anziano apicoltore kurdo che cerca di sopravvivere e di trovare conforto umano lontano dalla sua terra).
Il pubblico avrà anche quest’anno l’occasione di incontrare e di discutere con registi o altre persone che si occupano dei problemi sollevati da alcuni film. Hanno assicurato la loro presenza Niccolò Castelli a Mendrisio e Stéphanie Argerich a Bellinzona. Inoltre la proiezione bellinzonese di Le monde est comme-ça di Fernand Melgar sarà seguita da un dibattito sui temi della migrazione e dei diritti umani organizzato da Amnesty International e dal Soccorso operaio svizzero (SOS).
Michele Dell’Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona, coordinatore della rassegna


Circolo del cinema Bellinzona - Cinema Forum 1 + 2


martedì 9 aprile, 20.30 Harry Dean Stanton: Partly Fiction, Sophie Huber
Prima visione ticinese
Presentazione di Carlo Chatrian, direttore del Festival di Locarno

sabato 13 aprile, 18.00
giovedì 18 aprile, 10.30 - Proiezione per le scuole
Hiver nomade, Manuel von Stürler
3 nomination per il Premio del cinema svizzero2013: miglior documentario, miglior fotografia, miglior musica
Premio per il miglior documentario dell’Accademia europea del cinema

martedì 16 aprile, 20.30
Rosie, Marcel Gisler
6 nomination per il Premio del cinema svizzero2013: miglior film di finzione, miglior sceneggiatura, miglior interpretazioni maschile e femminile (Fabian Krüger, Sybille Brunner), miglior interpretazioni in un secondo ruolo (Sebastian Ledesma, Judith Hofmann)
Prima visione ticinese

martedì 23 aprile, 20.30
Argerich, Stéphanie Argerich
Prima visione ticinese

sabato 27 aprile, 18.00
Thorberg, Dieter Fahrer
Nominato per il Premio del cinema svizzero2013: miglior documentario
Prima visione ticinese

martedì 30 aprile, 20.30
Bon voyage, Fabio Friedli
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior film d’animazione
Einspruch VI, Rolando Colla
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior cortometraggio
Prima visione ticinese
Le monde est comme ça, Fernand Melgar
Prima visione ticinese
Segue dibattito su migrazione e diritti umani con esperti del settore Gruppo Ticino 48 di Amnesty International e SOS (Soccorso operaio svizzero) Ticino

Circolo del cinema Locarno - Cinema Morettina Locarno


lunedì 8 aprile, 20.30
Thorberg, Dieter Fahrer
Nominato per il Premio del cinema svizzero2013: miglior documentario
Prima visione ticinese

venerdì 12 aprile, 20.30
Hiver nomade, Manuel von Stürler
3 nomination per il Premio del cinema svizzero2013: miglior documentario, miglior fotografia, miglior musica
Premio per il miglior documentario dell’Accademia europea del cinema

lunedì 22 aprile, 20.30
Rosie, Marcel Gisler
6 nomination per il Premio del cinema svizzero2013: miglior film di finzione, miglior sceneggiatura, miglior interpretazioni maschile e femminile (Fabian Krüger, Sybille Brunner), miglior interpretazioni in un secondo ruolo (Sebastian Ledesma, Judith Hofmann)
Prima visione ticinese

venerdì 26 aprile, 20.30
Argerich, Stéphanie Argerich
Prima visione ticinese
Alla presenza della regista

lunedì 29 aprile, 20.30
Bon voyage, Fabio Friedli
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior film d’animazione
Einspruch VI, Rolando Colla
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior cortometraggio
Prima visione ticinese
Le monde est comme ça, Fernand Melgar
Prima visione ticinese


LuganoCinema 93 - Cinema Iride


martedì 9 aprile, 20.30 Vibrato, Jacqueline Veuve
Premio del cinema svizzero 2013: Premio alla carriera a Jacqueline Veuve
Prima visione ticinese

martedì 16 aprile, 20.30
Der Imker, Mano Khalil
Prix de Soleure 2013
Prima visione ticinese

martedì 23 aprile, 20.30
Harry Dean Stanton: Partly Fiction, Sophie Huber
Prima visione ticinese


Cineclub del Mendrisiotto - Multisala Teatro Mignon e Ciak


mercoledì 10 aprile, 20.45
Rosie, Marcel Gisler
6 nomination per il Premio del cinema svizzero2013: miglior film di finzione, miglior sceneggiatura, miglior interpretazioni maschile e femminile (Fabian Krüger, Sybille Brunner), miglior interpretazioni in un secondo ruolo (Sebastian Ledesma, Judith Hofmann)
Prima visione ticinese

mercoledì 17 aprile, 20.45
Tutti giù, Niccolò Castelli
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior fotografia (Pietro Zürcher)
Alla presenza del regista

mercoledì 24 aprile, 20.45
Der Imker, Mano Khalil
Prix de Soleure 2013
Prima visione ticinese

Entrata: CHF 10.-/8.-/6.-

www.cicibi.ch www.luganocinema93.ch www.cinemendrisiotto.org www.cclocarno.ch Festival del Film di Locarno - www.pardo.ch

LUNGOMETRAGGI DI FINZIONE E DOCUMENTARI

Thorberg
Dieter Fahrer, 2012
Sceneggiatura: Dieter Fahrer, Marcel Wyss; fotografia: Dieter Fahrer; montaggio: Maya Schmid; suono: Balthasar Jucker; musica: Mik Keusen; produzione: Balzli & Fahrer GmbH, Bern.
DCP, colore, versione originale tedesca, francese, inglese, sottotitoli francesi, 105’
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior documentario
Thorberg è l’Alcatraz svizzero, una prigione totalmente isolata su una roccia, un ghetto che rinchiude persone condannate originarie di più di 40 nazioni. È lo specchio del nostro mondo globalizzato e della solitudine che ne scaturisce. Qui sono detenuti i veri duri, si dice. Qual è il peso della durezza? Perché l’uomo può fare del male? Come può migliorarsi? Il film parla di sbandate, di disperazione, di rimorsi, ma anche delle speranze dei detenuti. La macchina da presa non lascia mai Thorberg. L’esiguità degli spazi e l’angoscia sono opprimenti. I pregiudizi si sgretolano, i destini che s’incrociano rivelano lo sconforto e molte piaghe non cicatrizzate.
Dieter Fahrer è nato nel 1958 a Berna. Frequenta a Monaco la Bayerische Staatslehranstalt für Fotografie (1979-1981). Lavora poi come libero fotografo e dal 1983 come cameraman per diversi film documentari e di finzione. Dal 1988 al 1996 è membro della casa di produzione Balzli & Cie a Nidau e dal 1997 ne assume la direzione. Ha realizzato i documentari Jour de nuit (2000, co-regia), Que sera? (2004), SMS from Shangri-La (2009).

Harry Dean Stanton: Partly Fiction
Sophie Huber, 2012
Sceneggiatura: Sophie Huber; fotografia: Seamus Mc Garvey; montaggio: Angelo Corrao, Russell Greene, Jason Brandenberg; suono: Eric A. Bautista; musica: Harry Dean Stanton, Jamie James; produzione: Hugofilm Productions, Zürich / SRF
DCP, colore e bianco e nero, versione originale inglese, sottotitoli francesi e tedeschi., 77’
Ritratto impressionista di un attore icona. Momenti intimi, spezzoni di qualcuno dei suoi 250 film e sue straordinarie interpretazioni del repertorio folk americano. Esplorazione, in bianco e nero e a colori, dei pensieri profondi dell’attore sulla sua vita e sul suo talento non sfruttato di musicista, il film offre anche delle scene dal vivo con David Lynch, Wim Wenders, Sam Shepard, Kris Kristofferson e Debbie Harry. Un mosaico che svela l’anima fragile dell’attore.
Sophie Huber è nata a Berna. Formazione come attrice al Lee Strasberg Institute di Los Angeles. Poi esperienze in progetti teatrali e multimediali a Berlino. Ha fondato il "Filmkollektiv Hangover Ltd. Attiva come attrice, compositrice, co-sceneggiatrice e co-regista. Harry Dean Stanton: Partly Fiction è il suo primo documentario.

Vibrato
Jacqueline Veuve, 2012
Sceneggiatura: Jacqueline Veuve, Mélanie Pitteloud; fotografia: Peter Guyer, Steff Bossert, Olivier Distel; montaggio: Jean Reusser; suono: Marc von Stürler, David Lipka; produzione: PS Productions, Châtel-St-Denis
DCP, colore, versione originale francese, sottotitoli tedeschi, 109’
Premio del cinema svizzero 2013: Premio alla carriera a Jacqueline Veuve
Il coro del Collège St-Michel di Friburgo attira anno dopo anno una cinquantina di giovani di ogni provenienza. Seguendoli durante un anno intero, dalle prove ai concerti, scopriamo un mondo a parte: un mondo in cui il canto è allo stesso tempo un’esperienza fisica e l’occasione per intrecciare solidi rapporti. Lontano dalla cultura di massa e dai social network, il canto è per questi giovani una passione da condividere, all’interno di una tradizione che evolve.
Jacqueline Veuve è nata nel 1930 a Payerne. Cineasta ed etnologa, ex collaboratrice di Jean Rouch al Musée de l’Homme di Parigi, ha realizzato moltissimi documentari, fra i quali si possono ricordare Le panier à viande (1966), Les lettres de Stalingrad (1972), La mort du grandpère ou le sommeil du juste (1978), Armand Rouiller (1987), Chronique paysanne en Gruyère (1990), L’homme des casernes (1994), Journal de Rivesaltes 1941-42 (1997), Chronique vigneronne (1999), Delphine Seyrig, portrait d’une comète (2000), Jour de marché (2002), La nébuleuse du coeur (2005), La petite dame du Capitole (2005), Un petit coin de Paradis (2008), C’était hier (2010).

Rosie
Marcel Gisler, 2013
Sceneggiatura: Marcel Gisler, Rudolf Nadler; fotografia: Sophie Maintigneux; montaggio: Bettina Böhler; suono: Reto Stamm; interpreti: Fabian Krüger, Sybille Brunner, Sebastian Ledesma, Judith Hofmann; produzione: Cobra Film AG, Zürich.
DCP, colore , versione originale svizzerotedesca, sottotitoli francesi , 106’
6 nomination per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior film di finzione, miglior sceneggiatura, miglior interpretazioni maschile e femminile (Fabian Krüger, Sybille Brunner), miglior interpretazioni in un secondo ruolo (Sebastian Ledesma, Judith Hofmann)
Lorenz Meran, 40 anni, omosessuale, scrittore di successo in crisi di ispirazione, deve lasciare Berlino e rientrare nel Canton Sangallo per occuparsi di sua madre Rosie, che necessita di cure. Ben presto si accorge che Rosie è piena di vita e che rifiuta sia l’aiuto esterno sia la casa per anziani. Così Lorenz si trova incastrato ad Altstätten, il buco dove è nato. Turbato dalla lotta della madre per la sua libertà e la sua dignità, da contrasti famigliari e da antichi segreti, lo scrittore rischia di non accorgersi che l’amore bussa alla sua porta.
Marcel Gisler è nato ad Altstätten nel 1960. Studia scienze del teatro e filosofia alla Freie Universität di Berlino. È stato sceneggiatore di 35 episodi della serie televisiva "Lüthy & Blanc". Ha insegnato all’ESAV di Ginevra, all’ECAL di Losanna e alla F+F di Zurigo. Dal 2009 è incaricato dei corsi per la conduzione degli attori, per la sceneggiatura e la regia presso la Deutsche Film- und Fernsehakademie di Berlino (dffb). Per il cinema ha realizzato i film di finzione Tagediebe (1985, Pardo d’argento a Locarno), Schlaflose Nächte (1988, Pardo di bronzo a Locarno), Die blaue Stunde (1992), Madeleine (1997, cortometraggio) e F. est un salaud (1998, vincitore del Premio del cinema svizzero).

Hiver nomade
Manuel von Stürler, 2012
Sceneggiatura: Claude Muret, Manuel von Stürler; fotografia: Camille Cottagnoud; montaggio: Karine Sudan; suono: Marc von Stürler; musica: Olivia Pedroli; produzione: Louise Productions, Lausanne.
DCP, colore, versione originale francese, sottotitoli italiani, 90’
3 nomination per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior documentario, miglior fotografia, miglior musica
Premio per il miglior documentario dell’Accademia europea del cinema
Carole e Pascal partono per la loro transumanza invernale con tre asini, quattro cani e un migliaio di pecore. Tre mesi a sfidare il freddo e la neve. Per la notte, un telone e delle pelli di montone come unico riparo. Incontrando ville, ferrovie e zone industriali, attraversano delle zone in piena traformazione e incontrano i loro amici contadini come i nuovi residenti, i pendolari delle campagne che si urbanizzano. Un film d’avventura nel cuore del mondo contemporaneo che ci riconduce alle nostre radici e ci interroga sulla società di oggi.
Manuel von Stürler è nato nel 1968 a Losanna. Ha studiato il trombone e la composizione al CMNE (Conservatoire de musique neuchâtelois) e all’EJAM (École de Jazz et de Musique Actuelle) di Losanna. Fondatore con Arthur Besson della compagnia Duo Matò. Lavora come musicista, compositore, poeta e regista. Hiver nomade è il suo primo film.

Der Imker
Mano Khalil, 2013
Sceneggiatura: Mano Khalil; fotografia: Mano Khalil, Steff Bossert; montaggio: Thomas Bachmann; suono: Weli Cici, Rolf Büttikofer; musica: Mario Batkovic; produzione: Frame Film GmbH, Bern.
DCP, colore, versione originale kurda e tedesca, sottotitoli francesi e tedeschi , 105’
Prix de Soleure 2013
Il film racconta l’emozionante destino di un apicoltore. I traumi del conflitto turco-kurdo l’hanno spogliato di tutto: di sua moglie e dei suoi figli, della sua patria e anche, con la confisca di oltre 500 colonie di api, delle basi materiali per vivere. Gli restano solo il suo amore per le api e la sua indistruttibile fiducia nelle persone, indipendentemente dalla loro origine. Dopo una lunga odissea segnata da troppe privazioni, l’apicoltore riesce a rifarsi una vita in Svizzera, grazie alla sua passione di sempre.
Mano Khalil è nato nel 1964 a Kamishly, Kurdistan siriano. Studia diritto e storia all’università di Damasco (1981-1986), poi regia all’Accademia del cinema e della televisione nell’allora Cecoslovacchia (1987-1994). Fino al 1995 lavora come libero collaboratore alla televisione slovacca. Dal 1996 è in Svizzera, attivo come regista, sceneggiatore e produttore. Nel 2012 fonda a Berna la casa di produzione Frame Film. Ha realizzato diversi cortometraggi e i documentari Triunph of Iron (1998), Al-Anfal - "im Namen von Allah, Baath und Saddam" (2005), David der Tolhildan (2006), Unser Garten Eden (2010).

Tutti giù
Niccolò Castelli, 2012
Sceneggiatura: Niccolò Castelli; fotografia: Pietro Zürcher; montaggio: Claudio Cea; suono: Sandro Hess; musica: Kovlo; interpreti: Lara Gut, Yanick Cohades, Nicola Perot, Nicole Lechmann, Elena Aglaja Amadò, Kevin Blaser, Yari Copt, Igor Fardin, Lena Lessing, Daniel Rohr, Andrea Zogg, Roberta Fossile…; produzione: Imago Film SA, Lugano / RSI.
DCP, colore, versione originale italiana, 98’
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior fotografia (Pietro Zürcher)
Chi pratica lo sport a livello agonistico; chi ne ha fatto uno stile di vita e chi ci arriva quasi per caso. Chi in mezzo alla folla cerca la forza per conquistarsi attimi di contatto profondo con se stesso e con la natura; chi invece trova la pace nel vuoto. Tre giovani "diversi", speciali, accomunati dalla necessità di doversi confrontare con un mondo "adulto". Tre giovani che la vita mette alla prova ponendo loro una grande sfida: prendere coscienza di se stessi mantenendo acceso quel fuoco sacro che li fa sentire vivi. Una sfida difficile, che ognuno di essi affronta nella sua solitudine. Una solitaria scelta di percorso fra sogni e paure, successi e sconfitte.
Niccolò Castelli è nato nel 1982 a Lugano. Nel 1998 è moderatore e redattore alla Rete 3 della RSI. Dal 2002 al 2006 è autore di diversi reportages per la TSI e di cortometraggi, spot pubblicitari e videoclip. Dal 2002 al 2008 frequenta il Dams di Bologna e dal 2006 al 2008 la ZHdK (Zürcher Hochschule der Künste), ottenendo un master in regia cinematografica. Ha realizzato i corti Via Tantardini 7 (2003), Pac the Man (2005), Endsieg - Everything Changes in One Shot (2008, co-regia) e Moving Forest (2010), il documentario Abilmente diverso (2011) e alcuni videoclip.

Argerich
Stéphanie Argerich, 2012
Sceneggiatura: Stéphanie Argerich; fotografia: Luc Peter, Stéphanie Argerich; montaggio: Vincent Pluss; suono: Marc von Stürler; produzione: Intermezzo Films SA, Genève / Idéale Audience, Paris.
DCP, colore e bianco e nero, versione originale francese, sottotitoli tedeschi e inglesi, 95’
I pianisti Martha Argerich e Stephen Kovacevich, due giganti del mondo dellla musica classica, sotto lo sguardo della loro figlia Stéphanie. Un ritratto di famiglia intimista che pone domande sulla relazione tra una madre "dea" e le sue tre figlie. Come conciliare maternità e carriera artistica, successo personale e vita di coppia? Un tuffo affascinante nel cuore della galassia Argerich, una famiglia matriarcale fuori del comune.
Stéphanie Argerich è nata nel 1975 a Berna. Nazionalità svizzera, argentina e belga. Studi di russo a Mosca, poi di fotografia alla Pearson’s School of Design, New York. Diverse formazioni di riprese video. Ha realizzato i documentari Le bonheur de chanter, Concurso (2003), Portrait de la pianiste Laure Favre-Kahn, Portrait de la pianiste Marcela Roggeri (2005), Portrait du pianiste Evgeny Kissin (2008), Nemanja Radulovic: Retour à Belgrade (2009).

Le monde est comme-ça
Fernand Melgar, 2013
Sceneggiatura: Fernand Melgar; fotografia: Fernand Melgar, Denis Jutzeler; montaggio: Janine Waeber; suono: Elise Schubs, Christophe Giovannoni; produzione: Climage, Lausanne
Blu-ray, colore, versione originale francese, sottotitoli italiani, 61’
Il film racconta il destino di cinque dei protagonisti del film Vol spécial dopo la loro espulsione dalla Svizzera. Strappati dal paese che li aveva accolti e dai loro figli perché erano "sans-papier", si sono ritrovati in Senegal o nel Kossovo, in Gambia o in Camerun, completamente smarriti, esclusi dalla loro famiglia e in certi casi addirittura torturati al loro arrivo. Il film entra nell’intimità di questi uomini spezzati e testimonia la brutalità di una politica migratoria comune alla Svizzera e all’Europa.
Fernand Melgar è nato nel 1961 a Tangeri. Autodidatta. Dal 1983 è regista, montatore e produttore indipendente. Co-fondatore della casa di produzione Climage a Losanna. È autore di numerosi documentari, di cui ricordiamo solo gli ultimi: Exit, La vallée de la jeunesse (2005), La forte resse (2008), Vol spécial (2011)

CORTOMETRAGGI

Bon voyage
Fabio Friedli, 2011
Sceneggiatura, montaggio e animazione: Fabio Friedli; fotografia: Janosch Abel; suono: Thomas Gassner; produzione: HSLU Hochschule Luzern - Design & Kunst.
Dvd, colore e bianco e nero, senza dialoghi, 6’
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior film d’animazione
Decine di persone salgono su un camion stracarico. Sono emigranti. È l’inizio di un viaggio ai limiti della sopravvivenza che li porterà attraverso il deserto del Sahara fino al mare, dove si imbarcheranno su piccoli pescherecci diretti verso l’Europa e un destino incerto.
Fabio Friedli è nato nel 1986 a Berna. Dal 2008 al 2011 studia alla HSLU Hochschule Luzern - Design & Kunst, Dipartimento animazione. Prima di Bon voyage ha co-diretto Heimatland (2010).

Einspruch VI
Rolando Colla, 2012
Sceneggiatura: Rolando Colla; fotografia: Jutta Tränkle; montaggio: Rolando Colla; suono: Patrick Storck; musica: Bernd Schurer; interpreti: Abel Jafri, Catriona Marthaler-Guggenbühl, Linda Olsansky, Nicolas Rosat, Aaron Hitz, Tony Fidelis; produzione: Peacock Film, Zürich.
Dvd, colore, versione originale inglese/tedesca, sottotitoli francesi, 17’
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2013: miglior cortometraggio
Il film racconta la storia di un rinvio forzato nel marzo del 2010 che si è concluso con la tragica morte di un richiedente l’asilo. La macchina da presa si identifica con il richiedente e ciò che capta è quindi la sua visione soggettiva della realtà.
Rolando Colla è nato nel 1957 a Sciaffusa. Dal 1983 è sceneggiatore e regista di film su comanda. Nel 1984 fonda la casa di produzione Peacock Film di Zurigo. Nel 1985 si laurea in germanistica e romanistica all’Università di Zurigo. Dal 2002 è docente alla Escuela Internacional de Cine y Television dell’Avana.
Einspruch I-VI è una serie di corti di "protesta", realizzati tra il 1998 e il 2012. È inoltre autore dei lungometraggi di finzione Le monde à l’envers (1998), Oltre il confine (2002), Operazione Stradivari (2004), Marameo (2008), Giochi d’estate (2011, Premio del cinema svizzero 2012) e del documentario Das bessere Leben ist anderswo (2012).
Le schede sui film sono scritte dagli autori e tradotte dai Cataloghi delle Giornate di Soletta 2012 e 2013 . www.solothurnerfilmtage.ch.