Verband Schweizer Filmklubs und nicht-gewinnorientierter Kinos
Association suisse des ciné-clubs et des cinémas à but non lucratif
Associazione svizzera dei circoli del cinema e dei cinema senza scopo di lucro
Swiss Association of Film Societies and Non Profit Cinemas

Un po’ di cinema svizzero 2014

in collaborazione con il Festival del film di Locarno

BELLINZONA - LOCARNO - LUGANO - MENDRISIO


25 marzo - 29 aprile 2014

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Otto lungometraggi in prima visione ticinese e una manciata di corti costituiscono quest’anno il programma dell’ormai consolidata rassegna "Un po’ di cinema svizzero", occasione preziosa per vedere anche in Ticino film di cui si è parlato a lungo durante le Giornate di Soletta e che sono attualmente nelle sale d’oltralpe.
Dei dodici film proposti al pubblico ticinese, ben nove hanno raccolto una o più nomination per i Quartz, i premi del cinema svizzero che saranno assegnati a Zurigo il 21 marzo, due giorni prima dell’inizio della nostra manifestazione. Per la fiction siamo particolarmente lieti di aver potuto inserire nel programma il bel film di Petra Volpe Traumland (quattro nomination), l’opera prima di Germinal Roaux Left Foot Right Foot (tre nomination) e il cortometraggio del giovane ticinese Filippo Demarchi 17 anni (nominato per il miglior corto). Ma come sempre lo spazio maggiore è dedicato al documentario, di cui siamo convinti di presentare veramente il meglio dell’annata 2013, con tre nominati su cinque. E se ne abbiamo esclusi due è solo perché sono già stati visti in Ticino (L’expérience Blocher di Jean-Stéphane Bron in Piazza grande a Locarno e Der Imker di Mano Khalil nell’edizione 2013 di "Un po’ di cinema svizzero", poi ancora a Locarno e recentemente al Circolo del cinema di Bellinzona). Sono invece inediti al sud delle Alpi il graffiante ritratto di famiglia che ci ha dato Peter Liechti in Vaters Garten, e due film sul tema dell’immigrazione che andrebbero visti da tutti coloro che hanno votato pensando solo ai frontalieri per l’iniziativa dell’UDC (L’escale di Kaveh Bakhtiari, che presentiamo in collaborazione con Amnesty International, e Neuland di Anna Thommen). E inediti sono anche gli altri due, esclusi dalle nomination ma non per questo meno affascinanti: Viramundo di Pierre-Yves Borgeaud, un viaggio musicale con Gilberto Gil, e la sofferta ma anche divertente esperienza autobiografica che ha voluto raccontarci la giovane turca Ufuk Emiroglu in Mon père, la révolution et moi. Non si è dimenticata la Svizzera italiana, che con i suoi giovani cineasti è ormai in grado di competere sul piano nazionale. Quando sugli schermi ticinesi sarà giù uscita la commedia di Mohammed Soudani Oroverde, "Un po’ di cinema svizzero" offrirà la possibilità di incontrare alcuni nostri registi che si stanno distinguendo con i loro lavori: oltre a Filippo Demarchi, ci saranno Michele Pennetta (di Varese ma formatosi in Ticino, anche lui nominato per il miglior corto con ’A iucata), Marcel Barelli (ticinese trapiantato a Ginevra, nomination per il miglior film d’animazione con Vigia) e Antonio Prata (il gestore del Cinestar di origini abruzzesi che ha realizzato Terradentro).
Nonostante la scarsissima diffusione del cinema svizzero sugli schermi ticinesi, il pubblico ha da qualche anno dimostrato di interessarsene e di apprezzarlo, accorrendo numeroso sia alle nostre proposte sia a quelle della sezione del Festival di Locarno "Appellations Suisse". Speriamo vivamente che sarà il caso anche per questa diciassettesima edizione di "Un po’ di cinema svizzero".
Michele Dell’Ambrogio
Circolo del cinema Bellinzona, coordinatore della rassegna


LuganoCinema 93 - Cinema Iride


martedì 25 marzo, 20.30
VIRAMUNDO - UN VOYAGE MUSICAL AVEC GILBERTO GIL, Pierre-Yves Borgeaud
Prima visione ticinese

martedì 1 aprile, 20.30
TERRADENTRO, Antonio Prata
Prima visione svizzera
Alla presenza del regista
MILLIONS CAN WALK, Christoph Schaub, Kamal Musale
Prima visione ticinese

martedì 8 aprile, 20.30
L’ESCALE, Kaveh Bakhtiari
Prix de Soleure 2014. Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior documentario
Prima visione ticinese, in collaborazione con Amnesty International

martedì 29 aprile, 20.30
LEFT FOOT RIGHT FOOT, Germinal Roaux
3 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior lungometraggio di finzione, miglior fotografia (Denis Jutzeler), miglior interpretazione in un ruolo secondario (Dimitri Stapfer)
Prima visione ticinese, in collaborazione con Foto Club Lugano


Circolo del cinema Locarno - Cinema Morettina Locarno


venerdì 28 marzo, 20.30
VIRAMUNDO - UN VOYAGE MUSICAL AVEC GILBERTO GIL, Pierre-Yves Borgeaud
Prima visione ticinese

venerdì 4 aprile, 20.30
VATERS GARTEN - DIE LIEBE MEINER ELTERN, Peter Liechti
2 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior documentario, miglior montaggio (Tania Stöcklin)
Premio per il miglior film dell’Associazione dei critici cinematografici svizzeri
Prima visione ticinese

lunedì 7 aprile, 20.30
MON PÈRE, LA RÉVOLUTION ET MOI, Ufuk Emiroglu
Prima visione ticinese

venerdì 11 aprile, 20.30
17 ANNI, Filippo Demarchi
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior cortometraggio
VIGIA, Marcel Barelli
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior film d’animazione
’A IUCATA, Michele Pennetta
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior cortometraggio
Prima visione ticinese
TERRADENTRO, Antonio Prata
Prima visione svizzera
Alla presenza del regista


Circolo del cinema Bellinzona - Cinema Forum 1 + 2


sabato 29 marzo, 18.00
VATERS GARTEN - DIE LIEBE MEINER ELTERN, Peter Liechti
2 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior documentario, miglior montaggio (Tania Stöcklin)
Premio per il miglior film dell’Associazione dei critici cinematografici svizzeri
Prima visione ticinese

martedì 1 aprile, 20.30
L’ESCALE, Kaveh Bakhtiari
Prix de Soleure 2014. Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior documentario
Prima visione ticinese, in collaborazione con Amnesty International

sabato 5 aprile, 18.00
TRAUMLAND, Petra Volpe
4 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior lungometraggio di finzione, miglior sceneggiatura, miglior interpretazione femminile (Ursina Lardi e Bettina Stucky)
Prima visione ticinese

martedì 8 aprile, 20.30
Introduzione di Alessandro Marcionni, responsabile Pardi di domain, Festival del film Locarno
17 ANNI, Filippo Demarchi
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior cortometraggio
VIGIA, Marcel Barelli
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior film d’animazione
’A IUCATA, Michele Pennetta
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior cortometraggio
Prima visione ticinese
TERRADENTRO, Antonio Prata
Prima visione svizzera
Alla presenza dei registi


Cineclub del Mendrisiotto - Multisala Teatro Mignon e Ciak


mercoledì 2 aprile, 20.45
VIGIA, Marcel Barelli
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior film d’animazione
VATERS GARTEN - DIE LIEBE MEINER ELTERN, Peter Liechti
2 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior documentario, miglior montaggio (Tania Stöcklin)
Premio per il miglior film dell’Associazione dei critici cinematografici svizzeri
Prima visione ticinese

mercoledì 9 aprile, 20.45
TRAUMLAND, Petra Volpe
4 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior lungometraggio di finzione, miglior sceneggiatura, miglior interpretazione femminile (Ursina Lardi e Bettina Stucky)
Prima visione ticinese

mercoledì 16 aprile, 20.45
L’ESCALE, Kaveh Bakhtiari
Prix de Soleure 2014. Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior documentario
Prima visione ticinese, in collaborazione con Amnesty International

martedì 29 aprile, 20.45
NEULAND, Anna Thommen
Nominato per il Premio del cinema svizzero: miglior documentario
Prima visione ticinese

Entrata: CHF 10.-/8.-/6.-

www.cicibi.ch www.luganocinema93.ch www.cinemendrisiotto.org www.cclocarno.ch Festival del Film di Locarno - www.pardo.ch

LUNGOMETRAGGI DI FINZIONE E DOCUMENTARI

VIRAMUNDO - UN VOYAGE MUSICAL AVEC GILBERTO GIL
Pierre-Yves Borgeaud, 2013
Sceneggiatura: Emmanuel Gétaz, Pierre-Yves Borgeaud; fotografia: Camille Cottagnoud, Leandro Monti, Pierre-Yves Borgeaud; montaggio: Daniel Gibel, Pierre-Yves Borgeaud, Michaël Phelippeau; suono: Carlo Thoss, Vincent Piponnier; musica: Gilberto Gil, Vusi Mahlasela, Shellie Morris, ecc.; produzione: Emmanuel Gétaz, Dreampixies, Vevey/Urban Factory, Paris, RTS Radio Télévision Suisse, Svizzera/Francia 2013.
DCP/Blu-ray, colore, versione originale inglese, portoghese, francese, sottotitoli francesi, 93’
Dopo aver riempito le sale e inanellato successi internazionali per decenni, Gilberto Gil si lancia in una nuova forma di tournée mondiale nell’emisfero sud. Da Bahia, si reca nelle zone aborigene dell’Australia e nelle township del Sudafrica, per finire nella regione amazzonica del Brasile. Sorretto da una passione inalterata, il musicista prosegue l’opera iniziata quale primo ministro nero della cultura in Brasile: si impegna a favore della diversità culturale in un mondo globalizzato e ci offre la sua visione del nostro futuro: un pianeta variato, interconnesso, aperto agli scambi, pieno di speranza… e di musica beninteso.
Pierre-Yves Borgeaud è nato nel 1963 a Monthey. Nel 1990 laurea in lettere all’Università di Losanna. Nel 1996 diploma alla New York University, Department of Film, Video & Broadcasting. È regista, batterista jazz e giornalista. Fra i suoi documentari, ricordiamo Music Hotel (1998), iXième - Journal d’un prisonnier (2003), Family Music (21004), Retour à Gorée (2007), Subjectif Cinema - Mireuil - La Rochelle (2009).

VATERS GARTEN - DIE LIEBE MEINER ELTERN
Peter Liechti, 2013
Sceneggiatura: Peter Liechti; fotografia: Peter Liechti, Peter Guyer; montaggio: Tania Stöcklin; suono: Florian Eidenbenz; produzione: Liechti Filmproduktion, Zürich, Svizzera 2013.
DCP/dvd, colore, versione originale svizzero-tedesca, sottotitoli francesi, 93’
2 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior documentario, miglior montaggio (Tania Stöcklin)
Premio per il miglior film 2013 dell’Associazione die critici cinematografici svizzeri
"Per l’amor di Dio, che domande sono queste?", dice la madre quando il figlio riprende a parlarle dopo decenni di silenzio e d’assenza. Il film è il resoconto dell’incontro tardivo tra il regista e i suoi anziani genitori. E anche un tentativo di riscrivere la storia di questo rapporto da un punto di vista personale. Ne è uscita una nuova visione dei genitori, che permette anche uno sguardo su un’epoca che sembra ormai tramontata. Ma la storia del loro matrimonio in un certo senso ci commuove, perché si tratta di un dramma fuori del tempo, e questa evocazione ci imbarazza ancora oggi.
Peter Liechti è nato a San Gallo nel 1951. Inizi degli studi in medicina, poi si diploma come maestro di disegno alla Hochschule für Gestaltung und Kunst di Zurigo e segue per 5 semestri i corsi di storia dell’arte all’Università, sempre a Zurigo. Dal 1986 è cineasta indipendente e oggi è considerato uno dei documentaristi svizzeri più interessanti. Le recenti Giornate di Soletta gli hanno dedicato una retrospettiva. Fra i molti suoi film, vanno almeno ricordati Kick That Habit (1989), Grimsel - Ein Augenschein (1990), Signers Koffer (1996), Marthas Garten (1997), Hans im Glück (2003), The Sound of Insects (2009), che ha ottenuto il Premio per il miglior documentario europeo.

L’ESCALE
Kaveh Bakhtiari, 2013
Sceneggiatura, fotografia e suono: Kaveh Bakhtiari; montaggio: Kaveh Bakhtiari, Charlotte Tourres, Sou Abadi; produzione: Louise Productions, Lausanne, Svizzera 2013.
DCP, colore, versione originale farsi, sottotitoli francesi e tedeschi, 100’
Prix de Soleure 2014. Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior documentario
Ad Atene, il modesto appartamento di Amir, immigrato iraniano, è diventato un rifugio per connazionali che, come lui, hanno scelto di lasciare il loro paese. Ma la Grecia non è che uno scalo, tutti infatti sperano di raggiungere altri paesi occidentali. Intanto si ritrovano costretti lì, da Amir, in attesa di un passaporto falso, di contatti e di un passatore a cui forse affideranno il proprio destino…
Kaveh Bakhtiari è nato nel 1978 a Teheran. Nel 2003 diploma di Designer HES in comunicazione visiva, orientamento cinema, all’ECAL (École Cantonale d’Art de Lausanne). Ha finora realizzato i cortometraggi L’écriveur (2001), Le pays de Vaud (2002), Les mille mais une nuit (2002), Bleu-Blanc (2003), À demain (2004), Portrait chez Étienne (2005), La valise (2007). L’escale, suo primo documentario lungometraggio, è stato selezionato per "La Quinzaine des réalisateurs" all’ultimo Festival di Cannes.

MILLIONS CAN WALK
Christoph Schaub, Kamal Musale, 2013
Sceneggiatura: Christoph Schaub, Paolo Poloni; fotografia: Lorenz Merz, Kamal Musale; montaggio: Marina Wernli; suono: Balthasar Jucker; musica: Peter Bräker; produzione: RECK Filmproduktion, Zürich/SRF Scweizer Radio und Fernsehen, Zürich, Svizzera 2013.
DCP, colore , versione originale inglese, hindi, tamil, sottotitoli francesi e tedeschi , 88’
Decine di migliaia di Indiani, i più poveri della società (intoccabili, aborigeni, senza-terra, lavoratori forzati), donne, uomini, bambini, partecipano tutti alla più lunga marcia per la giustizia che li conduce attraverso il paese. Il documentario mostra questa marcia di protesta sotto tutte le angolazioni e ci immerge nella dura realtà quotidiana di questa gente
Christoph Schaub è nato a Zurigo nel 1958 ed è oggi uno dei registi svizzeri più affermati. Della sua ricca filmografia, citiamo solo i film realizzati dopo il 2007: i documentari Bird’s Nest - Herzog & de Meuron in China (2007, co-regia) e Brasilia - Eine Utopie der Moderne (2007); e i lungometraggi di finzione Happy New Year (2008), Giulias Verschwinden (2009) e Nachtlärm (2012).
Kamal Musale è nato nel 1960 a Saint-Maurice. Formatosi alla National Film School di Beaconsfield, Inghilterra, lavora come sceneggiatore, regista e produttore. Dal 2003 ha realizzato il cortometraggio Aline (2003), la fiction Paradis (2005) e i documentari États généraux (2006) e Blé en fête (2009).

TRAUMLAND
Petra Volpe, 2013
Sceneggiatura: Petra Volpe; fotografia: Judith Kaufmann; montaggio: Hansjörg Weissbrich; suono: Marco Teufen; musica: Apparat (Sascha Ring U. Nackt); interpreti: Luna Mijovic, André Jung, Ursina Lardi, Bettina Stucky, Stefan Kurt, Marisa Paredes, Devid Striesow; produzione: Zodiac Pictures, Zürich/Wüste Film Ost, Potsdam/SRF Schweizer Radio und Fernsehen, Zurich, Svizzera/Germania 2013
DCP, colore, versione originale svizzero-tedesca, tedesca, bulgara, spagnola, sottotitoli francesi e tedeschi, 99’
4 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior lungometraggio di finzione, miglior sceneggiatura, miglior interpretazione femminile (Ursina Lardi e Bettina Stucky)
Zurigo, la vigilia di Natale. Nel corso di questa giornata particolare, quattro persone incontrano Mia, una giovane bulgara di diciott’anni che si prostituisce nel quartiere a luci rosse della città. Il film racconta di incontri, desideri e tradimenti, ma anche di vulnerabilità e dell’aspirazione profonda all’intimità e alla sicurezza.
Petra Volpe è nata nel 1970 a Suhr. Studi alla Kunstschule di Zurigo e alla HFF "Konrad Wolf" (Hochschule für Film und Fernsehen) a Potsdam-Babelsberg, orientamento drammaturgia e sceneggiatura.
Dal 2003 sceneggiatrice e regista indipendente. Oltre a diversi cortometraggi, film sperimentali, e al documentario Mia nonna tutto zucchero (1998), ha realizzato le fiction Schönes Wochenende (2005), Kleine Fische (2007), Frühling im Herbst (2009), Né pesce né uccello (2011)

MON PÈRE, LA RÉVOLUTION ET MOI
Ufuk Emiroglu, 2013
Sceneggiatura: Ufuk Emiroglu; fotografia: Joakim Chardonnens; montaggio: Ana Acosta; suono: Ufuk Emiroglu; produzione: Dschoint Ventschr Filmproduktion, Zürich, Svizzera 2013.
Dvd, colore, versione originale turca, francese, inglese sottotitoli francesi e tedeschi , 82’
Nel 1980, le fate della rivoluzione si chinano sulla culla della regista. "Sono nata nel mezzo di un sogno". Ma un altro ritornello si intrufola nel film: "Cosa ne faccio di questa eredità?". Una ricerca d’identità e di appartenenza politica percorre questo dramma famigliare che ci porta dalla Turchia degli anni ’70 verso la Svizzera del XXI secolo, passando attraverso l’esilio, la prigione, le banconote false, la caduta di un eroe, gli hippies dispersi e una disco-music rivoluzionaria. Un film-mosaico, che gioca liberamente tra documentario, finzione e animazione.
Ufuk Emiroglu è nata nel 1980 a Antalya, Turchia. Studi all’HEAD (Haute École d’Art et de Design) di Ginevra (2002-06) e formazione TV alla Televisione della Svizzera Romanda. Cineasta indipendente e camerawoman. Mon père, la révolution et moi è il suo primo lungometraggio, dopo i corti Le banquet (2005) e Épilogue (2007).

LEFT FOOT RIGHT FOOT
Germinal Roaux, 2013
Sceneggiatura: Germinal Roaux, Marianne Brun, Aude Py; fotografia: Denis Jutzeler; montaggio: Valentin Rotelli; suono: Christophe Giovannoni; interpreti: Nahuel Perez Biscayart, Agathe Schlencker, Dimitri Stapfer, Stanislas Merhar, Mathilde Bisson; produzione: CAB Productions, Lausanne/Unlimighted, Schiltigheim/Wallpaper Production, Paris, Svizzera/Francia 2013.
DCP, bianco e nero, versione originale francese, sottotitoli tedeschi, 105’
3 nomination per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior lungometraggio di finzione, miglior fotografia (Denis Jutzeler), miglior interpretazione in un ruolo secondario (Dimitri Stapfer)
Maria, diciottenne riservata e appena uscita dall’adolescenza, è attirata come una farfalla notturna dal lusso e dalle paillettes. La sua vita precipita quando incontra Olivier, un quarantacinquenne proprietario di un locale notturno attirato dal suo fascinoso candore pungente. Con lui Maria impara ad approfittare del denaro facile che le viene offerto, senza ben rendersi conto della strada che sta imboccando. Il suo amico Vincent, giovane skater senza un soldo che si occupa del fratello autistico e muto, non ne viene a sapere niente, fin quando…
Germinal Roaux è nato nel 1975 a Losanna. Autodidatta. Dal 1996 fotografo-reporter per diverse riviste svizzere. Left Foot Right Foot è il suo primo lungometraggio di finzione. In precedenza ha realizzato un documentario, Des tas de choses (2003), un cortometraggio, Icebergs (2007), e un music clip, Sea Monsters (2011).

NEULAND
Anna Thommen, 2013
Sceneggiatura: Anna Thommen; fotografia: Gabriela Betschart; montaggio:Andreas Arnheiter; suono: David Rehorek; musica: Jaro Milko, Eric Gut; produzione: Fama Film, Zürich/ZHdK Zürcher Hochschule der Künste, Zürich/SRF Schweizer Radio und Fernsehen, Zürich, Svizzera 2013..
DCP, colore, versione originale tedesca e svizzero-tedesca, sottotitol i francesi, 93’
Nominato per il Premio del cinema svizzero: miglior documentario
Arrivano dai quattro angoli del mondo, i nuovi allievi del signor Zingg, nella classe di integrazione a Basilea. Giovani che sognano un futuro migliore e ora pongono tutte le loro speranze nel loro insegnante: è lui che deve mostrare loro il cammino nel nuovo paese. In due anni, gli allievi imparano a conoscere la lingua e la cultura della Svizzera. Il signor Zingg ha un solo obiettivo in testa: permettere a questi giovani traumatizzati dai colpi del destino di entrare nella vita professionale e di avere un posto nella società. Ma il cammino è duro e pieno di insidie.
Anna Thommen è nata nel 1980 a Basilea. Studi alla Schule für Gestaltung di Basilea e alla HSLU (Hochschule Luzern - Design & Kunst). Dal 2008 collaboratrice della "Lanterna magica" a Basilea. Nel 2013 Master alla ZHdK (Zürcher Hochschule der Künste). Ha realizzato i documentari Second Me (2008) e Ein Stück Wahnsinn (2012, co-regia).

CORTOMETRAGGI

17 ANNI
Filippo Demarchi, 2013
Sceneggiatura: Filippo Demarchi; fotografia: Patrick Tresch; suono: David Puntener; interpreti: Ignazio Oliva, Fabio Foiada, Laura Minazzi, Kevin Martinetti produzione: ECAL École Cantonale d’Art de Lausanne, Svizzera 2013
DCP/Dvd, colore, versione originale italiana, 21’
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior cortometraggio
Matteo, 17 anni, si scopre innamorato di Don Massimo, il giovane prete del paese che dirige la fanfara in cui egli suona il tamburo. In lui trova una persona pronta ad ascoltare le sue paure e i suoi desideri. Per la prima volta nella sua vita, Matteo ha l’impressione di essere pronto ad aprire il suo cuore a qualcuno.
Filippo Demarchi è nato nel 1988 a Zurigo. Formazione come assistente regista al Conservatoire Libre du Cinéma Français di Parigi e Bachelor in cinema all’ECAL (École Cantonale d’Art de Lausanne). Collaboratore regolare di Castellinaria e del Festival del Film di Locarno.

VIGIA
Marcel Barelli, 2013
Sceneggiatura e fotografia: Marcel Barelli; montaggio: Zoltán Horvath; suono: Jean-Baptiste Cornier; musica: Jean-Michel Zanetti; produzione: Nadasdy Film, Genève/Foliascope, Bourg-Les-Valences, Svizzera/Francia 2013.
Blu-ray, colore, versione originale italiana, 8’
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior film d’animazione
Mio nonno mi racconta una storia che ha inventato, e mi domanda di trasformarla in un film: a causa dell’inquinamento, dei pesticidi e di altre sostanze tossiche, un’ape decide di lasciare il suo alveare alla ricerca di un luogo più sicuro dove vivere.
Marcel Barelli è nato nel 1985 a Lodrino. Studi in chimica e poi diploma all’HEAD (Haute École d’Art et de Design) di Ginevra, orientamento cinema. Assistente nella stessa scuola dal 2009 al 2011. Ha realizzato, tra gli altri, i film d’animazione No Penguin’s Land (2008), Bianconero (2008), Peripheria (2009), Gypaetus Helveticus (2011).

’A IUCATA
Michele Pennetta, 2013
Sceneggiatura: Michele Pennetta, Christian Tarabini; fotografia: Gabriel Lobos; montaggio: Orsola Valenti; suono: Christian Tarabini, Giuseppe Di Blasi; produzione: Close Up Films, Genève, Svizzera 2013.
Blu-ray, colore, versione originale italiana, sottotitoli francesi, 38’
Nominato per il Premio del cinema svizzero 2014: miglior cortometraggio
Nei quartieri popolari di Catania, lontano dal controllo delle autorità, proliferano numerose scuderie di fortuna. Una di queste appartiene a Concetto, detto il farmacista, un personaggio rispettato e temuto nel mondo delle corse clandestine di cavalli. Prima del sorgere del sole, suo figlio Vittorio si reca alla stalla dove accudisce e prepara con dedizione il loro cavallo, Vito Portanova, per l’allenamento quotidiano. Pochi giorni li separano dalla corsa che si svolgerà su una strada deserta a ridosso dell’Etna…
Michele Pennetta è nato nel 1984 a Varese. Nel 2008 Bachelor alla SUPSI (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana di Lugano, e nel 2010 Master in regia all’ECAL (École Cantonale d’Art de Lausanne). Ha realizzato la fiction televisiva Profondo amore (2008) e i documentari Sisto (2009), Être Vincent Perret (2009) e I cani abbaiano (2010).

TERRADENTRO
Antonio Prata, 2013
Sceneggiatura: Antonio Prata, Marco Colli; fotografia: Antonio Prata,Davide Pangrazio; montaggio: Mauro Ruvolo; musica: Claudio Montesano; produzione. Enzo Porcelli, Achab Film/Aura Film/Silvana Bezzola Rigolini, RSI, Italia/Svizzera 2013.
Blu-ray, colore, versione originale italiana, 25’
La ricerca di un luogo in cui mettere radici: l’Abruzzo, terra d’origine, sconvolto da un violento terremoto, che ha cancellato i ricordi e sradicato un’identità che ora si rivela illusoria; oppure la Svizzera, stravolta da una distruzione - ricostruzione programmata -, che cancella anche le tracce del passato e sembra indolore, nell’apparente indifferenza delle persone.
Antonio Prata è nato a Zurigo nel 1972. È vissuto e ha frequentato le scuole in Italia fino al 1989. Ha proseguito gli studi a Zurigo fino al 1995, anno in cui si è definitivamente trasferito nel cantone Ticino, dove ha frequentato il CISA (Conservatorio di Scienze audiovisive Pio Bordoni) di Lugano. Si è diplomato come cineasta nel 2007 con il documentario Il resto di una storia. Attualmente è esercente e programmatore del Cinestar di Lugano.

Le schede sui film sono tradotte dal Catalogo delle Giornate di Soletta 2014 o in alcuni casi (Viramundo, Terradentro) ricavate da internet.
www.solothurnerfilmtage.ch.